SIRACUSA: MARE, STORIA E ARTE


Un luogo in cui è possibile passare in pochi minuti dal fascino di un dipinto di Caravaggio o di Antonello da Messina al relax di un tuffo in un mare trasparente; dalle possenti colonne di un tempio greco alla magia di un tramonto rosso fuoco, gustato con un calice di Nero d’Avola.



Ecco Ortigia, l’isola in cui nel 734 a. C., solcando il mar Ionio, approdarono i colonizzatori giunti da Corinto e fondarono Siracusa, capitale della Magna Grecia, potente al punto di sfidare e sconfiggere Atene.
Patrimonio dell’Umanità tutelato dall’UNESCO, quarta città d’arte in Italia per ricchezza di beni culturali, Siracusa è una porta delle meraviglie aperta sui più importanti tesori del sud-est siciliano: da Noto a Scicli passando per Modica, Ragusa Ibla e i luoghi di Montalbano, dall’Etna a Taormina. Città di Enzo Maiorca, Siracusa ha un rapporto ancestrale con il mare. Legame ulteriormente rafforzato grazie ai solarium in città
i cui nomi evocano memorie locali: Forte Vigliena, Cala Rossa, Sbarcadero Santa Lucia, Due Frati. Alle più note zone balneari del litorale sud, dall’Area marina protetta del Plemmirio (esaltato da Virgilio nell’Eneide) fino a Fontane bianche, si aggiunge, grazie a un’idea del giovane sindaco Giancarlo Garozzo, ‘il mare in città’, a stretto contatto con monumenti che segnano le tappe di una storia certamente unica.
Ortigia è un luogo incantato, un patrimonio straordinario che, grazie ad alcuni progetti di ‘turismo per tutti’, è sempre più accessibile ai soggetti con disabilità. Muovendoci tra le architetture erette dopo il sisma del 1693, scopriamo il Duomo che riassume una parte della storia siracusana: in origine tempio dedicato ad Atena
- sono ancora visibili le colonne doriche dell’edificio greco -, chiesa paleocristiana sotto i bizantini, arricchita all’inizio del ‘700 con una facciata barocca. Poco distanti, la fonte che celebra il mito di Aretusa, il tempio d’Apollo del VI secolo a. C., il castello Maniace rielaborato da Federico II, la Giudecca, il museo Bellomo, custode dell’ “Annunciazione” di Antonello, e la chiesa di Santa Lucia alla Badia che ospita il “Seppellimento di santa Lucia” di Caravaggio. Per dirla con le parole di Vincenzo Consolo, Siracusa è: «il fitto e prezioso incastro di un monumento, di un mito, di un simbolo dentro l’altro; di una religione, di una civiltà, di una cultura dentro l’altra».

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