SEYCHELLES


Di isola in isola, in barca a vela o a bordo di un catamarano. Questo è il modo migliore per esplorare l’arcipelago di Seycelles. È composto da isole granitiche, chiamate ‘interne’, che includono Mahé, Praslin, La Digue, riconoscibili da montagne ricoperte di vegetazione e spiagge di sabbia bianca. 




E poi ci sono le isole ‘esterne’ piatte e coralline, spesso disabitate, che emergono verso occidente, in direzione delle coste africane. Si può partire dal porto di Victoria sull’isola di Mahé, la capitale, dove sono ormeggiati i traghetti di collegamento, ma anche barche a vela e catamarani che propongono escursioni giornaliere e crociere di diversi giorni verso Curieuse, St. Anne, North Island, Sister Island, Grande Soeur e Petite Soeur. Queste ultime sono separate da un profondo canale d’acqua blu e hanno fondali ideali per immersioni e snorkeling: si possono osservare tartarughe di mare e pesci tropicali dai colori cangianti, in un’acqua cristallina e luminosa. L’isola di Marianne è, invece, famosa per le immersioni lungo scogliere che sprofondano nel mare fino a 30 metri e che attirano pesci di grandi dimensioni, dalle razze aquila ai barracuda. I visitatori possono incontrare i ricercatori dello Shark Research Institute, che dirigono un progetto di sorveglianza sugli squali balena, e partecipare alle attività che includono anche la possibilità di nuotare con questi innocui giganti del mare. Più isolata, perché senza strutture turistiche, l’isola Cocos, classificata Parco Marino Nazionale dal 1996. Chi la raggiunge in barca può trascorrere la giornata sulla sua spiaggia di sabbia candida, nuotando nelle acque traslucide che consentono di ammirare la fauna marina, tra cui anche piccoli squali corallo.

Non c’è solo l’azzurro del mare, c’è anche un altro colore che riempie gli occhi: il verde di parchi e riserve. Sono autentici tesori ecologici che hanno come simbolo l’isola di Praslin, dove si trova La Vallée du Mai, protetta come Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO. Si tratta del- la reminiscenza di una foresta preistorica che esisteva al tempo in cui le Seychelles erano ancora attaccate alla Gondwana. Dopo la separazione dal supercontinente, milioni di anni d’isolamento hanno per- messo lo sviluppo di animali e di piante che non si trovano da nessun’altra parte, come i famosi ‘coco de mer’ che hanno quasi 200 anni e crescono altissimi, fino a 40 metri d’altezza. Salendo in quota si trovano anche numerosi alberi indigeni dalle foglie grandi e palmizi endemici che danno riparo a diverse specie di uccelli, tra cui il pappagallo nero. Raggiungere la cascata all’estremità della Vallée du Mai è un’esperienza che vale da sola il viaggio. Belle sorprese ecologiche anche a Mahé dove si trovano il Giardino di Kot Man-Ya, con 200 varietà di piante tro- picali, una collezione di alberi fruttiferi, piante medicinali e orchidee, e il Parco Nazionale del Morne Seychellois, che copre il 20% dell’isola ed è attraversa- to da 12 sentieri pedonali panoramici. Anche Cousin è un superbo esempio di ecoturismo ed è una delle prime riserve mondiali. Quest’isola granitica è stata classificata riserva naturale nel 1968 per proteggere la Parulide delle Seychelles, in via d’estinzione, come pure la popolazione di Pigliamosche Nero delle Seychelles che è passata da 26 a 400 esemplari nell’arco di qualche anno.

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