PESCARA BOMBARDATA!! 31 AGOSTO 1943


Alle ore 13:20 di un caldo pomeriggio d’agosto, la spiaggia era affollata di persone. I bombardieri americani vennero dalla direzione del mare e sganciarono le bombe contro il centro cittadino: l’attacco fu devastante. Fu rasa al suolo l'area tra le attuali via Nicola Fabrizi e via Firenze ed il Palazzo del Governo che ospitava il presidio militare. 2000 le vittime, tra morti e feriti.





Il bombardamento fu ordinato dal generale Montgomery che aveva l’obiettivo di colpire, in maniera decisiva, le linee di rifornimento dell’esercito tedesco che faceva uso della linea ferroviaria. 
Le prime bombe caddero su Pescara martedì 31 agosto nel mezzo di una meravigliosa giornata di sole nella quale molta gente si stava godendo ancora il mare.Si udirono quasi simultaneamente il tetro
ululato delle sirene e il sinistro rombare dei quadrimotori americani decollati dall’Africa settentrionale per scaricare sulla città quasi 500 bombe ad alto e medio potenziale: un totale di 850 quintali di esplosivo. 
Pescara non disponeva di artiglierie antiaeree e in tre ondate, nel breve volgere di 8/10 minuti, tutto il carico distruttivo si abbattè sulle costruzioni in centro lasciando lo spazio per la futura Piazza Salotto.
Al termine dei bombardamenti si scatenò un comprensibile fuggi fuggi generalizzato tra i lamenti e le invocazioni dei feriti (molti dei quali prigionieri delle macerie) e le grida disperate dei sopravvissuti allibiti dinanzi ai cadaveri ed ai corpi dilaniati. 
Iniziò, a quel punto, la fuga in massa dei cittadini di Pescara verso i paesi dell’entroterra (il così detto "Sfollamento" sempre presente nei ricordi e nei racconti dei nostri nonni e di molti dei nostri genitori). 
Iniziò la prima fase dell'abbandono della città. Molti si trasferirono in alloggi di fortuna presso parenti e conoscenti nei paesi delle vicine campagne ed anche nella città di Chieti che venne dichiarata "città aperta".
La fuga fu determinata sostanzialmente dalla certezza che sarebbero tornati!!
La Stazione Ferroviaria infatti non fu colpita in quel primo sanguinoso raid!
E così fu!
Il 14 settembre ci fu un secondo attacco, stavolta ben circoscritto all’area della stazione ma estremamente pesante poiché i 37 bombardieri del 376º e 98º gruppo della A.I. F. lanciarono 341 bombe ad alto potenziale esplosivo e incendiario, distruggendo completamente magazzini, scali merci e depositi di rifornimenti della stazione. Fu una seconda carneficina poiché le bombe furono sganciate quando la stazione era gremita di persone: il bilancio di quella strage è a tutt’oggi incerto ed oscillante tra le 600 e le 2000 persone. Il bombardamento colpì la stazione, la linea ferroviaria e le aree limitrofe nel lato nord della città in particolare nella zone circostanti le attuali Corso Vittorio Emanuele e via Firenze. Stavolta la città fu colpita pesantemente anche nella zona di Porta Nuova dove rimaserò però indenni la nuova San Cetteo e la casa natale di Gabriele D’Annunzio.
Nuovi attacchi ci furono il 17 e 20 settembre: causarono poche vittime civili poiché la città era stata ormai definitivamente abbandonata.
Anche a motivo del pesante costo in vite umane di questi bombardamenti, l'8 febbraio del 2001, l'allora Presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi, ha conferito alla città di Pescara la Medaglia d'oro al Merito Civile.

Fonti e ulteriori collegamenti per saperne di più:

Wikipedia
Una drammatica pagina della storia di Pescara
Bombardamento Pescara 1943, ecco le immagini storiche
I bombardamenti su Pescara e provincia (1943-44)




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Ciao Sabry



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